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Rockstar Games al centro delle polemiche: licenziati 40 dipendenti mentre si prepara il lancio di GTA VI

Diredazione gametoday

Nov 1, 2025
Logo Rockstar Games con atmosfera cupa, simbolo dei recenti licenziamenti e delle accuse di union busting legate a GTA VI.Rockstar Games è finita al centro delle polemiche dopo il licenziamento di decine di dipendenti, mentre continua lo sviluppo del tanto atteso GTA VI.

Il colosso Rockstar Games è finito sotto i riflettori dopo una serie di licenziamenti che hanno interessato tra 30 e 40 dipendenti dei suoi studi nel Regno Unito e in Canada.
La notizia arriva in un momento delicato per la compagnia, che è alle prese con le ultime fasi di sviluppo di Grand Theft Auto VI, uno dei titoli più attesi di sempre.


Licenziamenti in piena produzione di GTA VI

Secondo quanto riportato da diverse fonti internazionali, i licenziamenti sarebbero avvenuti nelle scorse settimane e avrebbero coinvolto figure appartenenti a diversi reparti, tra cui QA testing, supporto tecnico e sviluppo.
Il numero preciso non è stato confermato ufficialmente, ma si parla di 40 persone che avrebbero ricevuto comunicazione improvvisa di interruzione del rapporto di lavoro.

Rockstar, interpellata in merito, ha giustificato la decisione parlando di “condotte inappropriate” da parte di alcuni membri del personale, sottolineando che non si tratta di un ridimensionamento legato a motivi economici o produttivi.


L’accusa: “Union busting” e diritti dei lavoratori

La vicenda è diventata immediatamente un caso mediatico perché alcuni dei dipendenti licenziati sarebbero stati coinvolti in attività di organizzazione sindacale interna, con il supporto dell’Independent Workers’ Union of Great Britain (IWGB).

Il sindacato ha accusato Rockstar e la casa madre Take Two Interactive di aver deliberatamente cercato di dissuadere la formazione di un sindacato, parlando del “più grave atto di repressione sindacale nella storia dell’industria videoludica britannica”.

Take-Two, dal canto suo, ha respinto le accuse definendole “infondate”, ribadendo che “le decisioni prese derivano da comportamenti inaccettabili e non da motivazioni legate alle attività sindacali”.


Un momento critico per il colosso di GTA VI

Il tempismo non è dei migliori. Con il lancio di GTA VI previsto per il 2025, ogni notizia che riguarda Rockstar attira attenzione e polemiche.
Molti fan si chiedono se queste tensioni interne possano in qualche modo influenzare i tempi di sviluppo o la qualità del gioco, anche se al momento non ci sono segnali concreti di ritardi.

La compagnia, nota per la sua cultura del perfezionismo e per cicli di lavoro intensi, si trova ora a dover bilanciare pressioni produttive enormi con un’immagine pubblica che rischia di incrinarsi proprio nel momento più importante della sua storia recente.


Un tema più grande: il futuro del lavoro nel gaming

L’episodio solleva un dibattito più ampio sull’industria dei videogiochi, dove le condizioni di lavoro sono spesso oggetto di critiche specialmente nei periodi di “crunch”, quando gli sviluppatori lavorano per settimane con orari estenuanti per rispettare le scadenze.

Negli ultimi anni, diversi studi tra cui Activision Blizzard, Ubisoft e CD Projekt RED – sono stati accusati di gestioni interne problematiche.
La vicenda di Rockstar potrebbe quindi diventare un precedente importante nella discussione sui diritti dei lavoratori nel settore AAA.


Cosa aspettarsi ora

Secondo fonti vicine all’azienda, alcuni ex dipendenti starebbero valutando azioni legali collettive, mentre l’IWGB ha dichiarato di voler portare il caso davanti alla Commissione per le Relazioni Industriali del Regno Unito.
Nel frattempo, Rockstar continua a mantenere il massimo riserbo su GTA VI, concentrandosi sul marketing e sulle prossime fasi di rifinitura del gioco.


Il caso Rockstar mette in luce una verità scomoda: dietro ai grandi capolavori del gaming spesso si nascondono dinamiche lavorative complesse.
Mentre i giocatori di tutto il mondo attendono il nuovo capitolo di Grand Theft Auto, il dibattito su quanto sia “sostenibile” produrre titoli di questa scala è destinato a diventare sempre più acceso.

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