La stagione 1 di Battlefield 6 doveva rappresentare il rilancio del celebre sparatutto di Electronic Arts.
Invece, la nuova modalità battle-royale RedSec e le modifiche introdotte con l’ultimo aggiornamento hanno lasciato i giocatori con l’amaro in bocca.
Molti fan storici parlano apertamente di “perdita di identità”, accusando EA di aver trasformato uno dei franchise più amati in un ibrido senz’anima, troppo simile a Call of Duty.
Un debutto accolto con freddezza
Il rollout della stagione 1 era stato anticipato da mesi di teaser e aspettative altissime.
RedSec, la nuova modalità battle-royale, prometteva un’esperienza dinamica con mappe ampie, veicoli e un sistema di progressione più fluido.
Tuttavia, appena pubblicato l’aggiornamento, i giocatori hanno cominciato a lamentarsi:
matchmaking lento, progressione eccessivamente grindosa, e un sistema di ricompense che premia più il tempo speso che l’abilità reale.
Nei forum ufficiali e su Reddit, molti utenti hanno espresso frustrazione:
“Non riconosco più Battlefield. Sembra un Call of Duty con texture diverse.”
Cosa non convince i fan
Le critiche principali si concentrano su tre punti:
- Il bilanciamento delle armi, giudicato troppo arcade e poco realistico;
- Le skin e le micro-transazioni, considerate “fuori tono” rispetto all’atmosfera militare della saga;
- Il ritmo di gioco, ora più frenetico, che sacrifica la componente strategica tipica di Battlefield.
In particolare, la modalità RedSec è stata accusata di snaturare la filosofia originale della serie, spostandola verso un modello “battle pass + cosmetici” già visto in tanti altri titoli free-to-play.
Community divisa tra nostalgia e rabbia
Sui social, l’hashtag #SaveBattlefield è tornato a circolare.
Molti veterani della serie ricordano i tempi di Battlefield 3 e 4, quando il gameplay era tattico e le mappe incoraggiavano la cooperazione.
Ora, secondo molti, tutto ruota attorno alla competitività veloce e alla monetizzazione.
“Mi sento disgustato e triste”, ha scritto un utente su X .
“Battlefield non ha più un’anima: è solo l’ombra di sé stesso.” Altri giocatori, più ottimisti, chiedono pazienza e confidano che DICE lo studio responsabile dello sviluppo possa sistemare la situazione con patch correttive.
EA difende la scelta
Electronic Arts non ha ignorato le critiche, ma ha ribadito la sua fiducia nel progetto.
In un comunicato ufficiale, l’azienda ha dichiarato che Battlefield 6 e RedSec rappresentano “un’evoluzione naturale del franchise, pensata per attrarre sia i veterani che le nuove generazioni di giocatori”.
EA ha inoltre promesso aggiornamenti frequenti, nuovi contenuti stagionali e un ascolto “più attento” dei feedback della community.
Tuttavia, molti fan rimangono scettici: le stesse promesse erano state fatte anche al lancio di Battlefield 2042, e non sempre mantenute.
Il peso del confronto con Call of Duty
Il paragone con Call of Duty è inevitabile.
Entrambi i titoli condividono la stessa fetta di mercato e, negli ultimi anni, Activision ha consolidato la propria posizione con Warzone 2 e aggiornamenti costanti.
Molti giocatori sostengono che EA stia cercando di replicare quella formula, ma senza la stessa cura per i dettagli o l’attenzione al bilanciamento.
Mentre Call of Duty punta tutto su adrenalina e ritmo frenetico, Battlefield è sempre stato sinonimo di grandi battaglie e gioco di squadra.
Con RedSec, questa differenza sembra essersi assottigliata pericolosamente.
Il nostro parere
Da un punto di vista redazionale, Battlefield 6 rappresenta un bivio per Electronic Arts.
La stagione 1 doveva essere un nuovo inizio, ma rischia di diventare un campanello d’allarme.
La serie ha bisogno di ritrovare identità e autenticità, non solo di rincorrere mode di mercato.
Se DICE riuscirà ad ascoltare davvero i giocatori e correggere la rotta, Battlefield 6 potrà ancora ritagliarsi un posto nel panorama FPS.
In caso contrario, rischia di diventare il simbolo di una generazione di sparatutto senz’anima.
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