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Recensione Leggende Pokémon: Z-A smettiamo di dare la colpa a chi acquista il gioco

Pokémon Legends Z-A vende 6 milioni di copie nonostante le critiche dei fanPokémon Legends Z-A supera i 6 milioni di copie vendute nel 2025, confermandosi un successo commerciale per Nintendo.

Con Leggende Pokémon: Z-A, Game Freak torna a esplorare la formula “open world” inaugurata con Leggende Arceus, cercando di modernizzare una saga che da decenni accompagna milioni di giocatori. Ambientato a Lumiose City (Luminopoli), il titolo prometteva una fusione tra l’atmosfera urbana di Pokémon X e Y e la libertà d’azione del predecessore.
L’attesa era altissima: dopo anni di critiche per i limiti tecnici e l’arretratezza grafica, molti speravano in un cambio di passo. Purtroppo, nonostante alcune idee interessanti, Leggende Pokémon: Z-A conferma che Game Freak fatica ancora a evolvere la propria visione di gioco.


Gameplay e meccaniche principali

Il gameplay rimane il punto più solido dell’esperienza: cattura in tempo reale, esplorazione fluida e combattimenti che combinano strategia e dinamismo. Z-A prova a migliorare l’interazione con l’ambiente, inserendo missioni più articolate e una struttura urbana più viva rispetto ai campi aperti di Arceus.
Tuttavia, il bilanciamento non sempre convince. Le attività secondarie risultano spesso ripetitive e la progressione tende a rallentare dopo le prime ore. La componente narrativa, seppur più ambiziosa, si perde tra dialoghi poco ispirati e una regia che raramente riesce a valorizzare i momenti più intensi.
Il sistema di cattura resta divertente, ma è evidente come Game Freak si limiti a ritoccare formule già note, senza rischiare davvero.


Grafica, prestazioni e ottimizzazione tecnica

Sul piano tecnico, Leggende Pokémon: Z-A è un passo avanti… ma solo rispetto al minimo storico raggiunto da Scarlatto e Violetto. I miglioramenti ci sono: texture più definite, framerate più stabile e un’illuminazione leggermente più curata. Tuttavia, il motore grafico continua a mostrare limiti evidenti.
Pop in, cali di frame e animazioni legnose tradiscono una produzione che avrebbe bisogno di più tempo e più risorse. Su Nintendo Switch 2 il titolo si difende meglio, ma resta lontano dagli standard attuali del genere. È difficile non chiedersi perché una saga miliardaria debba ancora apparire così grezza nel 2025.


Audio, doppiaggio e colonna sonora

Il comparto sonoro è tra gli elementi più riusciti: le musiche di Luminense tornano in versioni orchestrali che evocano nostalgia e meraviglia. Gli effetti ambientali sono credibili e il doppiaggio manca come da tradizione
Manca però la sensazione di “grande avventura”: le tracce, pur piacevoli, non riescono a rendere epico ciò che visivamente appare limitato. È come se il sonoro volesse compensare le mancanze del resto.


Longevità e contenuti post-lancio

La durata complessiva si aggira sulle 30 ore per la storia principale, con molte missioni opzionali e Pokémon da scoprire. Z-A introduce anche un sistema di ricerca urbana che invita a esplorare i quartieri di Luminopoli, ma senza la profondità sperata.
Game Freak ha già promesso aggiornamenti gratuiti e micro eventi stagionali, ma per ora si tratta di contenuti minori. Nessuna espansione annunciata al momento, segno che la roadmap è ancora incerta.


Conclusione Un passo avanti che resta troppo timido (Voto 6.5/10)

Leggende Pokémon: Z-A è un titolo che diverte, soprattutto per chi ama collezionare e scoprire creature in ambienti semi-aperti. Tuttavia, i problemi tecnici, la mancanza di audacia e la superficialità di alcune scelte di design impediscono al gioco di esprimere tutto il suo potenziale.
Ci è piaciuta la volontà di sperimentare, ma non basta. Game Freak sembra incapace di abbracciare davvero il cambiamento, e il risultato è un’opera che intrattiene ma non stupisce.

E no, la colpa non è dei giocatori che continuano a comprare Pokémon. È troppo facile puntare il dito contro chi ama la saga: la responsabilità è di chi, da anni, non investe abbastanza per rinnovarla davvero.
Nonostante tutto, Z-A resta un’esperienza piacevole e accessibile un’avventura che diverte al di là dei difetti, ma che lascia un retrogusto amaro a chi sperava in una vera rivoluzione.

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Di Lorenzo Severino aka (endler)

Lorenzo è il fondatore e uno dei redattori di GameToday.it. Appassionato di videogiochi a 360 gradi, segue da vicino le novità del settore e cura news e approfondimenti con uno stile diretto e autentico.

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