Partiamo col dirvi che ID Software ci ha convinti, con DOOM: The Dark Ages, gli sviluppatori di propongono un capitolo radicalmente diverso per la celebre saga FPS, ambientato in un mondo medievale dark-fantasy e segnato da una rivisitazione delle meccaniche classiche. Uscito il 15 maggio 2025 per PS5, Xbox Series X|S e PC, il titolo ha raccolto un’accoglienza complessivamente positiva, pur non priva di critiche. In un panorama in cui gli FPS tendono a replicare formule già note, The Dark Ages punta a rinnovarsi: obiettivo ambizioso che lo rende un titolo da seguire con attenzione.
Gameplay e meccaniche principali
Il cuore dell’esperienza è il combattimento frenetico, marchio di fabbrica della saga, ma in questo episodio si registra un cambio di ritmo e focus. La nuova introduzione dello scudo da parata, combinato ai tradizionali fucili e motoseghe, porta il giocatore a una strategia più riflessiva: non solo sparare, ma anche gestire il timing del parry e sfruttare il contrattacco. Le meccaniche di mischia ravvicinata, armi medievali (es. mazza chiodata, flagello) e set-piece come il mech pilotabile o la cavalcata sul drago contribuiscono a dare freschezza al gameplay. Le modalità di gioco includono principalmente una campagna single-player ben articolata, affiancata da contenuti post-lancio dedicati alla sfida (di cui parleremo più avanti). L’equilibrio tra azione brutale e momenti d’esplorazione è ben calibrato: abbiamo apprezzato la fluidità dei combattimenti e la varietà degli scontri, benché alcune critiche evidenzino una minor verticalità rispetto ai capitoli precedenti. In sintesi: il gameplay convince, propone evoluzioni interessanti senza estraniare l’anima della serie.
Grafica, prestazioni e ottimizzazione tecnica
Dal punto di vista tecnico, The Dark Ages fa un buon lavoro. Su PC, grazie alla patch che introduce path tracing e DLSS 4 con Multi Frame Generation per GPU NVIDIA, le prestazioni su hardware top sono eccellenti: fino a 230 fps in 4K su RTX 5090, con ray tracing e performance elevate Tuttavia, alcune recensioni segnalano che su console l’effetto visivo risulta meno brillante rispetto alle aspettative: l’illuminazione e la densità degli ambienti vengono definiti “buoni” ma non sempre al livello dei migliori della generazione. L’update 2 introduce miglioramenti tecnici e nuovi strumenti benchmarking anche per PC. In generale, abbiamo riscontrato che l’ottimizzazione tecnica è elevata, specialmente su piattaforme di fascia alta, mentre su console di generazione precedente a volte può emergere qualche compromesso. La fluidità e consistenza delle prestazioni rimangono comunque tra i punti di forza.
Audio, doppiaggio e colonna sonora
L’impatto sonoro è uno degli elementi più riusciti del titolo. Effetti ambientali e sonori registrano un’elevata qualità, con un mix bilanciato grazie alle patch recenti che hanno risolto problemi di assenza della colonna musicale e mix audio poco chiaro Il doppiaggio in italiano (nelle versioni localizzate) mantiene un tono epico e coerente con l’ambientazione medievale, e la colonna sonora heavy-metal, marchio distintivo di DOOM, si adatta bene all’azione, pur non raggiungendo picchi di memorabilità straordinaria. Nel complesso, abbiamo apprezzato la cura audio-visiva che accompagna l’azione e contribuisce a immergere il giocatore nella lotta contro le forze infernali.
Longevità e contenuti post-lancio
La campagna principale offre una durata ragionevole per il genere, con numerose missioni, varianti di ambientazione e scontri spettacolari che richiedono abilità. Il grado di rigiocabilità è elevato grazie alla modalità Ripatorium, presentata con l’Update 2: una that offre arene infinite personalizzabili, nuove skin, un benchmark mode e modifiche sostanziali al bilanciamento Questo aggiornamento gratuito amplia significativamente la longevità, offrendo contenuti anche dopo la conclusione della storia. Alcuni utenti segnalano errori di achievement su PS5 che non sono ancora del tutto risolti, ma lo sviluppatore ha già distribuito hotfix per correggere bug. Pertanto, per chi ama raccogliere tutte le sfide e i segreti, il titolo garantisce decine di ore di gioco, con stimoli anche per i “completionist”.
Conclusione
Abbiamo valutato DOOM: The Dark Ages come un titolo riuscito, in grado di rinnovare la formula della saga senza snaturarla. Il gameplay è solido, le meccaniche principali sono state aggiornate con intelligenza, e il comparto tecnico su PC è eccellente. Le versioni console restano valide, pur con qualche compromesso visivo. Il supporto post lancio è evidente e rende il pacchetto complessivo ancora più interessante per chi cerca un FPS ricco di azione e contenuti. Qualche nota negativa riguarda le critiche alla scarsa verticalità, alla narrativa meno carismatica e a certi bug minori che richiedono patch. Tuttavia, queste non intaccano l’esperienza complessiva in maniera significativa.
Voto finale: 8/10 Un ritorno brutale e spettacolare per la saga di DOOM.
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